Ti spieghiamo cosa NON è il nostro nuovo modello editoriale.
📗 Ogni ricercatrice e ogni ricercatore, quando arriva a risultati affidabili, vuole divulgarli per far sì che altri possano usarli o criticarli. Per questo si parla di pubblicazioni scientifiche, del momento in cui quei risultati vengono diffusi tramite, per esempio, riviste specialistiche o monografie.
💬 Il verbo pubblicare è dunque oggi, in ambito scientifico, sinonimo di una ‘azione editoriale’; lo si usa cioè per indicare il momento in cui i risultati delle ricerche vengono stampati e diffusi.
👥 Se però lo scopo di chi conclude una ricerca è pubblicare nel senso di rendere il più possibile pubblici i suoi risultati (affinché quanti più colleghi o persone interessate possano usarli e verificarli), vale la pena chiedersi se le attuali modalità di pubblicazione siano veramente quelle che permettono di arrivare a quanti più lettori è possibile.
📖 L’editoria esclusivamente cartacea ha, in tal senso, dei limiti enormi: stampare, immagazzinare e distribuire un libro sono tre operazioni estremamente costose, poco compatibili con pratiche di abbattimento dell’impatto ambientale e, soprattutto, lente.
⌛ Dal momento in cui una ricerca si è conclusa passano infatti mesi prima che venga stampata e distribuita; altri mesi trascorrono prima che gli altri studiosi possano consultarla e leggerla; prima che qualcuno tra questi studiosi scriva e riesca a pubblicare una risposta passano ancora altri mesi e, infine, una ulteriore quantità di mesi trascorre prima che una nuova edizione del lavoro venga pubblicata con le correzioni proposte.
❓Può essere questo il timing di condivisione dei risultati della ricerca scientifica?
❓Ha senso una ricerca che arriva tra le mani dei suoi lettori mesi se non anni dopo la sua conclusione e che impiega altrettanto tempo per ricevere feedback?
❓E ancora: è sostenibile un modello di condivisione del sapere con costi di produzione e di gestione (finanziaria e ambientale) così alti?
💬 È questo, insomma, il modo migliore per rendere pubblici i propri risultati?
❓Ma soprattutto… è l’unico possibile?
Ti spieghiamo COS’È il nostro nuovo modello editoriale
🔬 L’aspirazione di chi porta a termine una ricerca scientifica è che i suoi risultati arrivino rapidamente a quante più persone è possibile, affinché siano subito utili (ne abbiamo parlato nella newsletter di lunedì). Per questo esistono le pubblicazioni scientifiche: per rendere pubblici i risultati e condividerli.
🎯 Una pubblicazione scientifica ha dunque due obiettivi: raggiungere un pubblico vasto e farlo in tempi rapidi.
🔗 Per ottenere questi risultati è nato, all’inizio degli anni 2000, il modello editoriale open access: pubblicazioni distribuite gratuitamente online, disponibili subito e per tutti.
💸 Negli anni, si sono però sviluppate tipologie di open access che hanno tradito i presupposti stessi di quel modello; spesso infatti le case editrici tradizionali hanno chiesto agli autori o alle loro istituzioni finanziamenti che coprissero le spese di gestione della pubblicazione online gratuita.
💪 Il nostro modello è diverso, perché permetterà a te che fai ricerca in ambito filosofico e a te che leggi di filosofia di:
- Pubblicare e leggere gratis. Il progetto Youmanities propone Dispositivi filosofici (Df) una collana di monografie – dedicate alla filosofia e alla storia della filosofia – open access e, soprattutto, che non richiede nessuna forma di finanziamento per la pubblicazione. La collana verrà infatti distribuita su Share Press, la piattaforma interuniversitaria nata dall’accordo degli Atenei della regione Campania e promotrice di monografie e riviste open. Su Df, nessun contributo verrà mai chiesto a nessun autore per pubblicare né a nessun lettore per leggere.
- Pensare a un lavoro condiviso. È molto utile avere consigli mentre il proprio lavoro è in corso; si evitano errori e sviste che possono condizionare tutto il percorso. Per questo Df permetterà, agli autori che lo vorranno, di pubblicare sul sito parti della ricerca in progress, così da ottenere feedback dai lettori in tempo reale.
- Non chiudere mai il dibattito. Non basta che pubblicare e leggere siano attività gratuite; perché la ricerca faccia passi avanti, è importante promuovere il dibattito sulle idee. Tutti i volumi di Df saranno sempre commentabili, punto per punto, dai lettori, che potranno confrontarsi con l’autore e tra di loro.
- Non rinunciare al piacere della carta. Molti lettori non vogliono rinunciare alle versioni cartacee. Nemmeno noi. Per questo, Df offre un servizio di print on demand: il lettore potrà ordinare un copia cartacea, impaginata dalla redazione in modo professionale, al solo costo della stampa. Nessun profitto sarà acquisito dalla collana o dall’autore.